lunedì 2 settembre 2013

senzatitolo

Ragazza di fretta rossetto e battito di ciglia nervoso, tacco ticchettante su marciapiede umido insegue svolazzanti sfumature di capelli biondo notte.
Si proprio tu.
Fingi per un po' di non esserti accorta di me, ancora, guardando la vetrina con quel falso interesse che mi piace, fingi ancora per qualche minuto e spalmalo bene su quel vetro insieme con le ditate delle ragazzine impazienti di crescere.
Voltati piano e fammi entrare nel tuo campo visivo solo per un attimo, fra il semaforo giallo lampeggiante e il vento che colora d'autunno l'insegna del café; sono immobile e le foglie gialle del leccio, cadute, mi stanno intorno come mani che chiedono, rivoltate. Ti chiedo anche io adesso, butta la sigaretta e prendimi il braccio, poi, quando saremo abbastanza lontani, baciami il collo guardando altrove.
Ce ne andremo per un po' come fossimo due amanti estranei per queste strade come fossimo due note di un blues ritmico e appassionato o come sviolinate virtuose in una battuta da sei ottavi; ce ne andremo ancora per un po' che lo sai in fondo che mi piace se mi tieni il braccio e ti lasci guidare per queste strade che non ci conoscono.
Ragazza di ingenua complicità che mi sta accanto e che fai più passi di me per starmi al fianco volteggiando come farfalla crepuscolare, fermati un momento su questo ramo, su questa foglia e fatti guardare: ti terrei il viso fra le mani e ci guarderemo interrogativi , tu con le guance rosse e gli occhi che implorano un bacio. Proverò a resistere inutilmente per un secondo o due.
Fatti amare ancora un poco prima della notte e poi, forse, ti lascerò andare.
O forse no.

Marcello D'Onofrio

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