lunedì 2 aprile 2012

L'Italica dolce terra. O Toscana, sei poesia.

"E come da svariate sere a questa parte mi ritrovo solo con me stesso, con la mia sensibilità ed il mio folle pensare, davanti ad un bicchiere di sanguigno Chianti. Il suo aroma che gioca con la mia lingua.Il grammofono scandisce nette e delicate le note della Gnossienne n.1 di Eric Satie, mi lascio cullare da quella feminea danza in un magica atmosfera; chiudo gli occhi ed assaporo il contatto della mia mano con la penna, torno a poggiarla sul foglio ruvido. L'orologio di abete rosso ed i suoi rintocchi contano il tempo nel mio piccolo mondo, e l'ottone rilucente del pendolo ipnotizza i miei movimenti.
Intingo ancora la punta metallica della mia stilografica nella boccetta di inchiostro, torna a tuffarsi il serpente nel lago nero, questa è l'immagine che nella mia mente si crea ogni qual volta attingo al colore.
Se potessi, dilaterei il tempo di questo momento fino ad sconfinare in una condizione dove il tempo non esiste più, esisterei solo io, la mia poesia che si specchia nel rubino del cristallo colmo di vino, le parole ed il loro abbraccio con la musica di Satie, la notte ed il mio passivo protendermi ad essa. Come una cometa errante fra i miliardi di stelle.
Eppure so bene che questo pensiero che mi tormenta mi porterebbe ad odiare le mie sere di poesia, musica e solitudine, perché sarebbero così durature da arrecarmi noia ed insoddisfazione. Il mio appagamento è dunque limitato a qualche ora, durante le quali mi concedo di perdermi fra i meandri dei miei scritti, fra il colore del vino, fra le note, immerso nell'arte. Ed il piacere è ancora maggiore quando se ne conoscono i limiti.
Ecco, i rintocchi che segnano la mezzanotte mi chiamano, stendono il velo sulla mia dolce notte, e mi chiedo: puo mai essere più dolce di così una notte? Le stelle che si riflettono sulla strada argentata dalla pioggia serale, i lampioni di luce gialla che illuminano fiocamente le vie, gli alti cipressi delle colline senesi, che neri, si stagliano contro il blu del firmamento. Può una notte essere più dolce? Ebbene, la presenza di una donna, ed il contemplare la sua muliebre essenza, renderebbe questa notte cento volte cento più dolce ed unica."

Frammento da - "Lungo la strada del desiderio"

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