tag:blogger.com,1999:blog-3003760357062867782024-03-13T14:10:11.373-07:00quello che gli altri non diconoMarcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.comBlogger31125tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-72854550467199133982014-10-06T13:12:00.001-07:002014-10-06T13:12:29.387-07:00Inverno <div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #141823; font-family: Courier New, Courier, monospace;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Ho finito tutto l'amore che avevo saggiamente messo da parte nei giorni nei quali mi traboccava fuori dalle tasche; avidamente stipato quando ne avevo abbastanza da esserne ubriaco per giornate intere.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">S'è fatto improvvisamente scuro e freddo, mi sono strofinato le mani e ho cercato invano, ho controllato anche nella piccola tasca interna della giacca da poeta che usavo negli inverni a Roma, ma niente.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ci sarà dunque uno svolazzare di draghi qua intorno e giornate ventose e un mare verde con certe onde spaventosamente belle e mattine che mi sveglierò e sara tutto cosparso di foglie gialle.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ho intravisto il sole un paio di volte e ho assistito alle veglie delle nuove generazioni che raccontavano le loro storie assurde - facevano a gara a chi avesse sofferto di più - e poi si consolavano teneramente abbracciandosi in silenzio o facendo l'amore per ore in uno slancio empatico che potesse accomunarli in qualche modo: erano tutti piccole anime abbandonate. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Ho frugato ancora in quella stessa piccola </span><span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">tasca interna con l'ostinazione e l'illusione che qualcosa di assurdamente bello fosse accaduto, e mentre pregavo in silenzio la mia gratitudine a Dio, mi è stato chiesto di uscire perché il custode avrebbe chiuso il grande portone a breve - avrei preferito chiedere di esservi chiuso dentro - ma la vita è fuori, mi è stato detto, e sono tornato a casa grondante. </span><span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;">Vediamo per quanto andrò avanti senza. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #141823; font-size: 14px; line-height: 19.3199996948242px;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-18102140545445407102014-05-26T15:23:00.001-07:002014-05-26T15:23:23.679-07:00intorno #1 - Belfast<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #252525;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Il sole fa la sua solita sparuta apparizione teatrale: si
leveranno trionfali sipari di nuvole d’acciaio e tutto intorno sarà sgomento e
applausi da Prima all’Opera. Bianche membra adorano il dio luminoso, altre, più
scure, non se ne curano affatto e continuano a lavorare; adoperano lunghe
maniglie da issare in continuazione con le vene degli avambracci che si fanno
gonfie.</span></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #252525;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Poi l’odore di fritto sale alla narici proprio nel mentre
delle celebrazioni mattutine, che pare una bestemmia per il suo tempismo; i più
fortunati sono seduti alle prime file o addirittura su un enorme prato verde
insieme ai saltimbanchi, i meno fortunati sono vicino all’entrata, in quartieri
che hanno demolito e che demoliranno ancora come si eradicano funghi e tumori.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="background: white; color: #252525;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">Belle ragazze si incipriano il naso; brutte ragazze si
incipriano il naso, le guance e altri organi accessori.<o:p></o:p></span></span></div>
<span style="background: white; line-height: 115%;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: #252525;">Qualcuno parla spagnolo in un angolo di Shaftesbury Square e in quello
stesso istante due sconosciuti si baciano con passione altrove, noncuranti
delle folle intorno; gli spagnoli smettono di parlare, gli sconosciuti si
salutano e tutto intorno è estremamente ordinato e funzionale: nemmeno un
diesis fuori posto eccezion fatta per la torre dell’orologio che pende più del
previsto. Sarà colpa dei rintocchi</span><span style="color: #990000;">.</span></span></span><br />
<span style="background: white; line-height: 115%;"><span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="color: #990000;"><br /></span></span></span>
<span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 18.399999618530273px;">Marcello D'Onofrio</span></span>Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-46603041103454938712014-04-07T02:09:00.003-07:002014-04-07T02:09:24.359-07:00Una situazione<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ero sul bordo del marciapiede, pioveva ed avevo quel fastidio allo stomaco, lo stesso che mi prende quando sono sull'altalena nella fase di discesa in avanti. Ho imparato ad andare sull'altalena tardissimo, prima di allora muovevo scoordinatamente le gambe in avanti e indietro senza nessun risultato utile, ad oggi però so andare sull'altalena e so pure lasciarmi un bel po di cose alle spalle, da solo, perché la vita si vive da soli.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La pioggia cadeva su tutto, era una pioggia senza pretese, scendeva mio malgrado come avevo imparato che fanno tutte le cose intorno - mio malgrado - eppure sentivo che potevo prendermene un po' per me quella mattina; non tutte, ma alcune gocce erano per me: le sentivo più pesanti, più decise, più incisive come piccoli timbri delebili che mi si stampavano sulle spalle. </span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Mi passarono davanti tre persone che ridevano, ridevano fragorosamente e un po' sfacciate, rimasi un poco turbato, poi un campanile a punta battezzò un'ora imprecisata di un giorno qualsiasi trafiggendo per un attimo il cielo con la guglia affilata, e da quel varco piovve ancora più fittamente come se il cielo fosse stato ferito.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Abbassai lo sguardo, i taxi neri passavano come gli altri giorni, con quei fari tondi che pareva sorridessero e pure quelli nella loro unicità avevano qualcosa per me, il loro sorriso, che si rifletteva nella strada umida come uno specchio, come gli occhi solitamente sono. </span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non ricordavo esattamente cosa facevo li, non ricordavo affatto se dovessi partire o se fossi già arrivato o se - piuttosto - ero solo in attesa di un altra destinazione, ma per il momento non era importante e la pioggia pareva essersene accorta perché, noncurante, pioveva su tutto, sulle mie spalle, sulle risate sfacciate dei passanti, sul campanile affilato, sui taxi neri, sul marciapiede, sulla strada-specchio; ed io ero li, ero parte di quella cosa, non ancora iniziata e non già conclusa, ci ero invischiato fino al collo e anzi forse più.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Feci un passo in avanti e il mondo barcollò per un attimo, non resse quel mio movimento o forse si rese conto che in quel sistema che mi aveva creato intorno io ero l'unità viva e in grado di cambiare le dinamiche e le conseguenze. Non avrebbe retto ancora a lungo, quel mondo lì, o meglio, sarebbe stato scombussolato a dovere.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span><br />
<br />
<br />Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-20153464200367546062014-03-31T05:02:00.001-07:002014-03-31T05:03:50.202-07:00Una attesa alle Poste<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>Ecco una cosa che non mi mancherà affatto, </i>pensavo mentre entravo alle Poste.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Erano lì, erano una decina, i martiri delle Poste Italiane e presto sarei stato anche io parte della loro attesa perché si sa, alle Poste si attende, nulla più.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Chi si gira i pollici - un tizio con una enorme pancia-melone che stira un maglioncino grigio -, chi si sventaglia - una signora, la classica signora italiana sui sessanta con i capelli cotonati, il vestito intero nero a fiori o a fantasia e le dita grassocce con lo smalto viola: ce ne sono ovunque e alle poste ce ne sono due ogni dieci persone - , chi diteggia distrattamente con il suo tablet - un ragazzo sui trenta la cui faccia dice che è seduto lì da non meno di quaranta minuti -, chi guarda istupidita i vetri degli sportelli delle Poste oltre i quali nessuno s'azzarda a servire i clienti - una vecchia che avrà almeno centocinquant'anni, beata lei! -, nemmeno si renderà conto di dove sia ne quanto abbia ancora da attendere; chi passeggia nervosamente avanti e indietro borbottando improperi contro le Poste e, già che c'e anche contro Trenitalia, ATAC e qualsivoglia compagnia statale al "servizio" dei cittadini - io -.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Il tempo passa, nessun impiegato si azzarda a fare il suo lavoro e il mio bigliettino stampato dalla macchina preposta dice che il mio numero è il centoquarantotto, sul pannello luminoso è segnato il novantasei e, come ho già detto, in attesa ci sono poco più di dieci persone: qualcosa non quadra; poi però capisco: noi dieci siamo i superstiti, quelli che, dopo una mezz'ora o di più siamo ancora lì a sperare. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Personalmente ho una teoria sull'attesa e mi prenderò la briga di spiegarla, tanto di tempo ne ho.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>"L'attesa va portata a termine dal momento che ti prende un tempo superiore a quello che avresti potuto impiegare per tornare a casa." </i>Il che significa che più aspetti e più vale la pena di restare ad aspettare perché se andassi via che so, dopo mezz'ora, avresti solo buttato mezzora senza risolvere il problema per il quale eri in attesa. Tanto vale buttare un'ora ma riuscire vincitore (cosa comunque difficile, alle poste).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Dunque attendevo, allo scattare dell'ora di attesa iniziai a borbottare in inglese, era chiaro che iniziavo a perdere la lucidità, la sventagliatrice aveva smesso di sventagliare e se ne stava come un tricheco sulla sedia rigida, il signore panciuto pareva essersi assopito con le mani appoggiate sulla sua stessa pancia, il ragazzo guardava fisso nel vuoto con occhi senza vita, le vecchia istupidita pareva essere ancora più vecchia e istupidita, e dall'altra parte degli sportelli gli impiegati facevano tutto fuorché fare il loro lavoro lanciandosi nelle attività più disparate e assurde che vanno dalla pausa caffè - uscito dalle macchine per caffè a cialde che tengono negli armadi insieme ai faldoni - al far fare alle stampanti quei rumori da stampanti per dare una parvenza di lavoro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ad un certo punto venne il turno della vecchia istupidita e stranamente c'era un operatore dietro il vetro ad attenderla, neanche a farlo apposta la vecchia non distingue il vetro con dietro l'impiegato dal vetro senza impiegato e sosta senza profitto davanti a quello sbagliato, il n.3., poi dice ad alta voce che "vuole i soldi".</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">L'impiegato è un ragazzo che si è integrato perfettamente con l'insolenza dei suoi colleghi più anziani e con una faccia di bronzo chiede alla signora il suo libretto postale, inutile dire che quella - sempre parlando al vetro dello sportello n.3 e non al ragazzo al n.2 - inveisce ancora che vuole i soldi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Al che il ragazzo le chiede quanto vuole e lei ribatte sicura:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">< Un milione! > </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Questa storia finisce con la vecchia che dopo le sue strambe richieste ritira qualcosa come mille euro e resta con il gruzzolo in mano a sorridere al vetro n.3 senza operatore, e con me che faccio gesti di morte e di apocalisse con la mano destra finché non vengo servito e con strabiliante stupore dei presenti esco trionfante dalle poste dopo una attesa che si aggira intorno all'ora e trentacinque (che è record nazionale per la categoria "pagamento di un bollettino").</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>Ecco una cosa che non mi mancherà affatto, </i>pensavo mentre uscivo dalle Poste.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-34233850271147331192014-03-17T03:25:00.001-07:002014-03-17T06:58:06.719-07:00Una mano sinistra<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Se ne sta lì, taciturna ma guardinga, la mia mano sinistra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">E' proprio una mano come le altre, con tutte e cinque le dita - non troppo lunghe - le nocche, il dorso, il palmo e tutto il resto; le unghie fanno pessima mostra di se con quel loro bordino bianco che mi ostino a non mangiucchiare e mi pare un gran traguardo quando raggiunge i due-tre millimetri di lunghezza, poi però mi crogiolo su questa soddisfazione e ricomincio a rosicchiarlo, dai bordi, con cura e metodo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">L'unghia del dito medio cresce più in fretta delle altre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">L'unghia del pollice è quella sulla quale ho più aspettativa perché, quando arriva ad una data lunghezza, palesa una lieve ondulatura sulla sua superficie - ondulatura che ha pure mio padre, e questo è un carattere di appartenenza alla mia famiglia, tuttavia non riesco mai a farla crescere a sufficienza; l'ultima volta che l'ho vista, l'ondulatura, avevo dieci anni o poco più.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Il dorso della mano è solcato da belle vene che quando si gonfiano hanno tonalità verdacee e conferiscono alla mano un aspetto snello, sano e muscoloso; qualche peletto sulle prime falangi di ogni dito regala infine un'aria adulta per sfatare l'aspetto un poco fanciullesco dettato forse dai polpastrelli arrotondati a causa del problema di onicofagia di cui prima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La mia mano sinistra un tempo vantava grosse imprese e glorie, dal momento che da bambino ero completamente ambidestro e quindi non risentiva minimamente della superiorità della sua gemella destra: era in grado di scrivere e colorare al suo pari e godeva quindi di grande considerazione da parte di tutti. Tuttavia crescendo ha ricoperto ruoli sempre più marginali fino ad essere riservata a mansioni satelliti e di contorno (un momento di gloria è stato quando ho avuto il braccio destro rotto e, dovendo portare il gesso per più di un mese, la mano sinistra ha acquistato improvvisamente importanza e funzionalità).</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ad oggi cerco di mantenerla attiva affidandole , di tanto in tanto, compiti rilevanti quali il lavaggio dei denti, l'uso della forchetta, la composizione di messaggi con il telefono e il bidè, tutte attività che richiedono abilità medio-alte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La mia mano sinistra vive e qualche volta non ne ho il completo controllo o pure non ne ho la più completa percezione tanto che, al mio stimolo cerebrale dei muscoli che la muovono, essa si rifiuta di muoversi e se ne sta come un grosso insetto inerte, godendo di quella sua breve e fugace indipendenza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La mia mano sinistra è stata in molto posti e, sebbene non ottemperi a compiti importanti quanto quelli della destra, non gli nego la più grande delle soddisfazioni che con la destra condivide, il toccare. L'appagamento che il tatto della mia mano sinistra mi da non è paragonabile a quello della destra perché quest'ultima, dato il suo maggior uso ha sviluppato una sensibilità superiore; il tatto della sinistra dunque mi offre un diverso spettro di sensibilità al quale corrisponde un corredo di sensazioni del tutto diverso. E questo lo riscontro continuamente dal momento che sono un ossessivo compulsivo e tocco qualsiasi cosa. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non tutto ciò che è stato toccato dalla mia mano sinistra può essergli risultato piacevole, ma sono sicuro che potrebbe dire il contrario con altrettante e superiori esperienze tattili che, appunto, ha alquanto apprezzato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La mia mano sinistra svolge comunque un nobile compito che la destra non potrebbe affatto, è incaricata infatti di diteggiare le note sulla tastiera del violino mentre alla gemella resta il compito - meno nobile e più routinario - di tenere l'archetto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Per mostrare questa superiorità artistica, la mano sinistra indossa un piccolo anello in argento che - contrariamente a quanto si pensi - non sottostà a nessuna causa sentimentale del cuore, e viene infilato alternativamente nel pollice o nell'indice.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Durante le pratiche violinistiche l'anello viene rimosso o, in taluni casi, assegnato temporaneamente ad un dito della mano destra che lo porta però senza abituarcisi troppo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La mia mano sinistra vanta inoltre il vantaggio di non aver subito grossi traumi o qualsivoglia lesione in virtù del fatto che viene appunto usata meno, di conseguenza è meno esposta a incidenti di questo tipo quali invece incombono frequentemente sulla destra. Si conta comunque qualche sparuta ustione da forno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La mia mano sinistra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-15473949334440407042014-03-10T07:00:00.000-07:002014-03-10T07:00:17.728-07:00Una amicizia<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Sonnecchiavo pigramente sul divano quando sentii, come ogni pomeriggio intorno alle cinque, i passi pesanti che salivano le scale del condominio; mi stiracchiai un poco e andai ad aspettare davanti alla porta che questa si aprisse, ero solito fare gli onori di casa, dopotutto ero io il padrone.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Un uomo barbuto avvolto in un impermeabile grondante di pioggia entrò in appartamento, si muoveva goffamente come tutti gli altri del resto, e non mancò di schizzare </span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">acqua </span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">qua e là mentre si spogliava. Scartai di lato per evitare di essere investito da una nuova sventagliata d'acqua gelida: quell'uomo mi dava un'enorme fastidio quando si muoveva così frenetico e con così poca coordinazione di gambe, braccia e tutto il resto, comunque mi voleva bene e attesi che mi degnasse di attenzione. Questo non mancava mai di farlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Mi guardò dall'alto al basso - era molto più alto di me - quindi si piegò sulle ginocchia e allungò le manone che erano sempre stranamente morbide e cominciò a darmi dei pizzicotti. Quando lo guardavo da vicino potevo riconoscere ogni volta che aveva dei formidabili baffi, stavo ad osservarlo in silenzio per lungo tempo e lui pure faceva lo stesso, non ci dicevamo granché ma il nostro era un rapporto profondo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Io tolleravo i suoi modi bruschi e goffi lui tollerava la mia inguaribile pigrizia oltre che quella mia cattiva abitudine di andare a piluccare dal suo piatto quando avesse finito di mangiare, ma ci rispettavamo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Quel pomeriggio lesse, come spesso faceva, un lungo trattato su Hegel e io lo stavo a sentire attento; a forza di sentir parlare di quell'Hegel avrei potuto tenere seminari e parlare di lui e del suo pensiero per ore ma non me ne importava poi molto, era una cosa che assorbivo passivamente. Lui leggeva sempre ad alta voce, credo per rendermi partecipe dei suoi interessi e per non isolarmi, e comunque era piacevole starlo ad ascoltare per via della sua voce profonda e bassa. A me danno fastidio i suoni acuti, preferisco i toni grevi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Comunque quella sera, come ogni sera, <i>mise su'</i> un disco classico che gli piaceva tanto, un concerto per pianoforte (credo fosse Chopin) e si sdraiò a letto con l'aria d'essere sfinito, io mi infilai come ero solito fare sotto le coperte accoccolandomi sotto il suo braccio sinistro. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Lui mi carezzava dietro le orecchie e ci addormentammo al suono del concerto di Chopin e del mio ron ron.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-44917528687781216682014-03-03T03:17:00.001-08:002014-03-03T03:24:52.375-08:00Una stanza<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ogni pomeriggio, alle quindici, la stanza prendeva vita.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non come ci si immaginerebbe che una stanza facesse sotto l'influsso di una qualche magia o una soprannaturale forza, no, la stanza era viva di una silenziosa e discreta vita che si lasciava intuire. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Mi si rivelava, pian piano come una brutalità che però conoscevo, che avevo imparato a conoscere eppure - ogni pomeriggio quando il pendolo di legno segnava le tre - mi inchiodava alla poltrona.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Dovevo restare immobile, funzionava così, non dovevo essere scoperto vivo perché immaginavo che non stava bene che uomini e cose avessero vita nel medesimo istante; stringevo i braccioli della mia poltrona mentre sentivo l'aria della stanza farsi pesante e ogni oscillazione della lancetta dell'enorme orologio a muro emulava il ritmo di un grande cuore meccanico che tornava alla vita. Ero solito chiudere gli occhi a quel punto perché io, uomo vivo, non sopportavo di vedere palesarsi la mia stessa virtù in quegli oggetti: percepivo il fremito statico che animava le tende e i drappeggi che schermavano la luce del primo pomeriggio, ne assorbivano la calura e me la vomitavano addosso con prepotenza. </span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ed io immobile nella mia poltrona.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Poi era il turno della carta da parati con le sue figure che, pur restando nell'ordine impresso da chissà quale stampatrice industriale, si svolgevano e si susseguivano nelle loro tonalità ocra di penombra e sfilavano intorno alla mia poltrona in qualcosa che interpretavo come a metà fra il beffarsi di me e un circolo totemico nel quale io ero il loro sacrificio. </span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ed io immobile aggrappato ai braccioli.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La parte più terrificante era senza dubbio quando anche i mobili esuberavano la loro esistenza: cominciavano con dei sinistri scricchiolii fino ad arrivare ad un vero e proprio dialogarsi di legno antico e cere e stucchi e prodotti per le tarme che - fra di loro - si scambiavano i pareri su quello strano essere quale ero io che assistevo alla loro vita. Un dialogo nel quale io non avevo battute ed ogni frase echeggiava con sfacciata insistenza fra le pareti della stanza e a qual punto ogni singolo oggetto ne prendeva parte: era certo la massima espressione di quella follia che si prendeva gioco di me, immobile sulla poltrona.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Nell'istante che il grosso pendolo batteva le quindici e dieci, tutto finiva; nessuno si sarebbe potuto accorgere di quel mutamento e nessuno avrebbe notato nulla, nessuno tranne me che - ogni giorno, immobile sulla mia poltrona - assistevo all'aberrazione della vita della stanza per dieci minuti.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Quando poi il campanello suonava, poco dopo, anticipava l'arrivo del mio psicoterapeuta, tale Dott. K. Gourges, che avrebbe camminato per una mezz'ora - come faceva ogni pomeriggio - nel mio salotto toccando i mobili, sfiorando le tende e rasentando la carta da parati, ignaro della vita che li aveva appena animati; e io, sempre nella mia poltrona, guardavo stupito senza dire una parola quell'uomo dai lunghi baffi grigi che non sapeva nulla della mia camera eppure veniva, diceva lui, per guarirmi da una cosa che chiamava schizofrenia.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Trovavo la cosa assurda.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-61680476075872766372014-02-24T03:13:00.000-08:002014-02-24T09:57:54.849-08:00Una mattinata<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Anche ieri sera il cielo è stato violentato senza pudore, ma al mattino già nessuno se ne ricordava più: una mosca camminava smarrita sul vetro di una finestra come d'altronde tutte le mosche usano fare, l'albero in giardino continuava a partorire brutti frutti scuri che puntellavano i rami magri e spogli, e le stesse voci bisbigliavano consigliandomi le loro razionali assurdità.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">"Non ha senso, non ha senso! Guardali laggiù, non sarebbe meglio eclissarsi?" Diceva una, stridula.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">"Hai una grande responsabilità, prendine coscienza" Ribatteva un altra con aria solenne.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Me ne fregai di entrambe e continuai a guardare la mosca che, contro ogni previsione, aveva trovato la via d'uscita verso quell'assolata galera patria che si chiamava mattina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><i>Trovare la via d'uscita</i>, pensai, è lì che stava tutta la questione ed una mosca se l'era già risolta in quattro e quattr'otto; ma dopotutto una mosca ha meno esigenze di una creatura quale potevo essere io quella mattina.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">La bambina bionda che stava seduta sul letto continuava a sbuffare nervosamente e a scuotere la testa in segno di disapprovazione: Non sei una mosca! Disse all'improvviso confermando quella sua strana capacità di entrarmi nella testa, a volte.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Mi alzai alla svelta ( la vestaglia mi svolazzò un poco intorno e mi piacque da morire quella mia alzata così trionfale) raggiunsi la piccola e le presi il visino fra le mani, ma sul più bello non trovai nulla da dirle per enfatizzare e culminare il climax della mia reazione, così parlo lei: Sei solo un uomo, e dovresti comprarmi un gelato.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Aveva ragione, ero solo un uomo, ma non per questo ero costretto a fare le cose che fanno gli uomini; </span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">comunque il gelato lo avrei comprato, fosse stata l'ultima cosa da uomo che avessi fatto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<br />Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-59524897401296780652013-12-02T07:39:00.000-08:002013-12-02T08:38:46.708-08:00anni 90<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non ho mai saputo vivere. E ancora non so farlo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Avrei dovuto fare il filosofo se solo fosse un mestiere che fa guadagnare il pane - che poi io il pane nemmeno lo mangio - , avrei potuto farmi crescere la barba giusto per smentire il detto che la barba non fa il filosofo e mi sarei limitato ad osservare il mondo con gli occhi grandi che avevano i bambini nati prima del duemila. Adesso hanno gli occhi quadrati e inquadrati su tablet e schermi vari.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Io da bambino giocavo con i dinosauri, disegnavo il serpente che mangia l'elefante di de Saint-Exupéry, osservavo le file di formiche con la lente di ingrandimento e guardavo Tom & Jerry.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ma erano gli anni novanta, non troppo nitidi e un po' giallini in fotografia, era prima dell'avvento del touch screen, prima delle tivù piatte da 40 pollici, prima dei superstipendi plurimilionari dei calciatori, prima del decadimento della Disney, prima degli e-book e dei kindle, prima dei talent show, e prima di un sacco di altre puttanate simili.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Gli anni novanta sono stati decisamente l'ultimo decennio romantico-impressionista della storia.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Se oggi entro in libreria e annuso l'odore delle pagine di un libro sfogliandolo vicino al naso, vedo parecchi occhi voltarsi verso di me; se lo avessi fatto una ventina d'anni fa è probabile che mi si sarebbe avvicinata una ragazza con la sciarpa, gli occhi profondi che mi guardano attraverso occhiali tondi marroni, il naso un poco arrossato dal freddo e i capelli castano chiaro incasinati in uno chignon sfatto, e mi avrebbe chiesto se poteva annusare anche lei. Ci saremmo innamorati immediatamente e io le avrei tenuto la vita camminando sui marciapiedi con le foglie gialle appiccicate a terra per la pioggia e nella mano sinistra avrei un libro qualsiasi di Sartre.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ma questi sono altri tempi, quindi me ne vado camminando da solo sui marciapiedi con le foglie gialle appiccicate a terra per la pioggia, un libro qualsiasi di Sartre nella mano sinistra e la destra infilata nella tasca del montgomery nero.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-14758425816927997202013-11-04T08:54:00.002-08:002013-11-04T08:55:56.358-08:00Non ne vale la pena<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non ne vale la pena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">E pensare che certi cappelli come te li infili in testa ti mettono una rabbia cieca addosso inspiegabile, e allora hai voglia a starsene buoni buoni a sorseggiare tè! come se niente fosse e a increspare le labbra in quella specie di sorriso, quello che mi viene quando mi rendo conto della vita di mia madre che mangia, della lavatrice al terzo piano o del motore diesel Volkswagen che passa sul viale e che ho imparato a riconoscere.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non ne vale la pena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Di fare cosa non lo so, ma sicuramente non ne vale la pena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Per come si presentano soprattutto, umide come certe teste pelate di certi tizi che mi mettono angoscia e curiosità e mi ossessionano per passi e passi tanto che potrei finire investito. O ancora lo strisciare sinistro delle lumache (sempre umido) che da fastidio a Riccardo e cade in una catatonìa e apre gli occhi più del previsto; certe volte lo abbraccio. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Comunque non ne vale la pena nemmeno per l'odore di carne che ogni tanto spande, carne umana viva, e non è proprio un bello spettacolo per il naso e le sue mucose perché diventa una cosa decisamente troppo personale e intima; e il solo pensiero che si infila su per i cunicoli anatomici fino al cervello! bah, disgusto solo a pensarci. Sarei costretto a portare dentro di me essenze altrui, e queste si radicherebbero subito dentro le mie idee, i pensieri e tutto quel groviglio di roba tipo un glomerulo che sta li nel cervello. [Me lo immagino come un glomerulo perché quando studiavo fisiologia c'era un bel disegno del glomerulo e mi dava proprio l'idea di un cervello che stesse partorendo idee]</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Non ne vale la pena nemmeno per il dopo, perché quando finisce poi stai li a pensare a tutti i miliardi di varianti del "come sarebbe potuta andare" e penso che sarebbero davvero miliardi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Quindi è bene ogni tanto fare delle piccole variazioni di percorso giusto per assicurarsi che il mondo non ruoti proprio perfettamente come si era prefissato; certe volte basta un bacio, altre volte uno schiaffo, altre ancora è necessario proprio camminare a zig zag o indicare qualcuno con l'indice prima di salutarlo anche se poi alla fine, non ne vale comunque la pena.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-90730712155189479412013-10-07T08:55:00.002-07:002013-10-07T11:57:10.898-07:00London daylight<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Di nessuna parola e pochi passi solitari<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">fino a che la nebbia non s’alza dal Tamigi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New;">E aleggiando i suoi spettri sull'acqua scura<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Sui moli, sui portici<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Poi sui ponti si issa infine<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Pallida bandiera su certe neogotiche forme<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">spettatori di vetro impassibili<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">senza fine e senza confini proiettando ombre<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">bianche e umide<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">finché<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">il quotidiano allineamento del tempo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">e di certi meccanismi<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">trapassa e tinge di giallo la volta e noi
sotto<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">a guardare quello scempio mentre il centro
pullula<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">di strane creature colorate etniche
rocambolanti<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">e le loro sfacciate offerte risuonano<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">ovunque sui lungofiume<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">fino all’East End e ai suoi caotici balconi <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">finché<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">obbedienti si ritirano<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">tutti i personaggi di questa commedia <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">nelle loro feritoie preparate per la fumosa notte<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">tranne qualche fantasma avvolto nel silenzio
di South Quay <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">e scalpiccìo lontano che lascia l’eco<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">e le acque scure del Tamigi ancòra<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">e i comignoli che sanno già di alba<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">sotto la luna che non c’è dietro iridescenti skyline<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">con il loro odore di continente </span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New';">e alle spalle quello d’oceano.</span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New';"><br /></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New';"><br /></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New';">Marcello D'Onofrio</span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-16685662118231121522013-09-09T10:33:00.000-07:002013-09-09T10:33:07.587-07:00svariate morti<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Il principe
di Roy Court morì prima di suo padre. Durante una battuta di caccia fu
raggiunto da una gragnuola di piombo dello schioppo del Re di Roy Court che
pure morì svariati anni dopo di qualcosa che oggi si chiama tubercolosi. Il
principino di Roy Court, orfano di padre, morì che neanche era nato, o se
preferite, nacque già morto. Così si estinse la dinastia dei Roy.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Un paio di
secoli dopo Roy Court, a Londra in una strada dal nome irrilevante, un tale che
un tempo aveva avuto un cane di nome Roy, si faceva l’ultima endovena di eroina
della sua vita senza sapere che sarebbe stata l’ultima endovena di eroina della
sua vita. Morì senza vedere il Nottingham Forest vincere la Coppa Campioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Josè Carlos Nendieda
Gardel, un ragazzino messicano di otto anni, proprio non voleva morire ma si
arrese al cancro che lo costrinse su letti di quattro diversi ospedali per un
arco di tempo di circa un anno e mezzo durante il quale imparò a memoria i
primi tre atti dell’Amleto di Shakespeare. Quante cose sarebbero cambiate se
solo il cancro gli avesse dato più tempo per imparare l’intera tragedia!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Su una
qualche sperduta rupe, con calma e in silenzio, morì discretamente un eremita
dalla lunga barba bianca e la veste logora - proprio come è nell’immaginario
collettivo – e fu un vero dramma per il minuscolo universo nel quale viveva: di
certo le sterpaglie secche non avrebbero trovato più il peso del suo piede ogni
mattina ne l’aquila altissima in cielo avrebbe più scovato la sua minuscola
figura muoversi cautamente per quelle lande.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Allen
Taubermann, prigioniero ebreo nel campo di sterminio di Majdanek, in Polonia,
morì prima del previsto. In anticipo rispetto a tutti gli altri prigionieri,
venne prelevato dalla fila dove camminava e condotto in un capannone del campo
da due militari tedeschi e un altro giovane che non aveva la faccia da tedesco.
Uno dei due tedeschi disse qualcosa al giovane che, tremante, alzò la mano e
sparo ad Allen Taubermann.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Jacques
DeBouville, malfattore medioevale, si beccò la pena che meritava. Morì
impiccato nella polverosa piazza del polveroso paesino di Souréé di una
polverosa regione della Francia meridionale per motivi per i quali un migliaio
di anni dopo non sarebbe stato certo impiccato, al massimo avrebbe dovuto
pagare un avvocato per il divorzio; di fatto si coricò con una donna che non
era sua moglie. Il suo corpo penzolante fu oggetto degli sguardi incuriositi di
almeno sette persone, e nessuno dei presenti seppe mai che in un'altra epoca
per la colpa commessa non era prevista l’impiccagione, quindi tutti reputarono
opportuna la pena. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Fabrizio, un
uomo che stava per diventare padre, guidava nella notte per raggiungere
l’ospedale dove la moglie ricoverata stava per partorire. Un’auto che sfrecciava
a velocità smodata non si fermò ad un incrocio e colpì in pieno il veicolo di Fabrizio.
Fabrizio morì sul colpo; la moglie di Fabrizio, sola in sala parto, venne a
sapere che il marito era morto solo dopo aver dato alla luce il figlio Nicola,
al quale cambiò il nome in quello del suo defunto padre.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Yazid,
schiavo dell’imponente Impero Egizio morì schiacciato da una colonna di
travertino che precipitò giù dalla volta di un palazzo in costruzione. Altri
tre schiavi senza nome raccolsero il suo corpo scomposto e lo gettarono da
parte in una fossa, poi lo rimpiazzarono con Yasuc. Yasuc, anch’egli schiavo
dell’imponente Impero Egizio, non morì quel giorno né i restanti giorni al
cantiere, poi, all’età di cinquantacinque anni morì anche lui, ma di morte
naturale per quanto potesse essere naturale all’epoca morire a cinquantacinque
anni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ivan
Rizikunov, tenente dell’Armata Russa in servizio durante la seconda guerra
mondiale, la mattina del 3 gennaio 1944 si rinchiuse nella latrina del campo di
sterminio polacco di Majdanek, e si sparò un colpo in testa con la sua Nagant
M1985 per aver ucciso un ebreo come prova di fedeltà per l’adesione al Regime
Nazista. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Il Duca di
Granzwald morì il quindici agosto 1889 all’età di cento trentuno anni, durante
una partita a golf colpito accidentalmente alle tempie dalla mazza del giovane
Hans, il figlio del figlio del figlio del figlio al quale stava insegnando a
colpire la pallina per un colpo lungo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Il grasso
corpo del Duca si accasciò a terra di colpo e a nulla valsero i leggeri
colpetti di mazza del pro pro pro pro nipote incuriosito come al cospetto di
una lucertola morta. Ci si chiede quanto ancora volesse vivere il Duca, se solo
non fosse accaduto l’increscioso incidente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Un ragazzo
di ventuno anni dopo essere stato in un locale notturno e aver bevuto dei superalcolici
si mise alla guida. Riflessi e controllo erano inibiti e ad un incrocio non si
fermò impattando un’altra auto che aveva la precedenza; l’uomo nell’auto morì
sul colpo, il ragazzo ne uscì illeso. Un mese dopo, in quello stesso locale, il
ragazzo contrasse il virus dell’HIV dopo un rapporto occasionale; mori al
policlinico di Milano dopo il fallimento della terapia svariati mesi dopo. </span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Alvin
McAvoy, attore teatrale, si spense sul palco del Royal Dubois Theatre per un
infarto cardiaco. Piombò a terra con un tonfo sordo proprio alla fine del terzo
atto dell’Amleto di Shakespeare e per almeno tre minuti buoni nessuno fra il
pubblico o il resto del corpo teatrale si rese conto dell’infausto evento,
piuttosto ipotizzavano una eccessiva enfasi nell’interpretazione da parte del
primo attore. Quella sera, a causa del suo decesso, fu cancellata la successiva
esecuzione del tango “Por Una Cabeza” di Carlos Gardel da parte dell’orchestra
del teatro.</span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-81058349767390871182013-09-02T04:58:00.000-07:002013-09-02T05:03:08.413-07:00senzatitolo<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New;">Ragazza di fretta rossetto e battito di ciglia nervoso, tacco ticchettante su marciapiede umido insegue svolazzanti sfumature di capelli biondo notte.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New;">Si proprio tu.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New;">Fingi per un po' di non esserti accorta di me, ancora, guardando la vetrina con quel falso interesse che mi piace, fingi ancora per qualche minuto e spalmalo bene su quel vetro insieme con le ditate delle ragazzine impazienti di crescere.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Courier New';">Voltati piano e fammi
entrare nel tuo campo visivo solo per un attimo, fra il semaforo giallo
lampeggiante e il vento che colora d'autunno l'insegna del café; sono immobile
e le foglie gialle del leccio, cadute, mi stanno intorno come mani che
chiedono, rivoltate. Ti chiedo anche io adesso, butta la sigaretta e prendimi il braccio, poi, quando saremo abbastanza lontani, baciami il collo guardando altrove.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New;">Ce ne andremo per un po' come fossimo due amanti estranei per queste strade come fossimo due note di un blues ritmico e appassionato o come sviolinate virtuose in una battuta da sei ottavi; ce ne andremo ancora per un po' che lo sai in fondo che mi piace se mi tieni il braccio e ti lasci guidare per queste strade che non ci conoscono.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New;">Ragazza di ingenua complicità che mi sta accanto e che fai più passi di me per starmi al fianco volteggiando come farfalla crepuscolare, fermati un momento su questo ramo, su questa foglia e fatti guardare: ti terrei il viso fra le mani e ci guarderemo interrogativi , tu con le guance rosse e gli occhi che implorano un bacio. Proverò a resistere inutilmente per un secondo o due.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Courier New';">Fatti amare ancora un poco prima della notte e poi, forse, ti lascerò andare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Courier New';">O forse no.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: 'Courier New';"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<br /></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-14788153326882136272013-07-29T03:13:00.002-07:002013-07-29T03:52:43.821-07:00Dramma teatrale in un Atto: Aristone ed Eriadne<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Palco in penombra, scenografia pressoché assente, solo un tavolo
quadrato e due sedie al centro del palco; vien fuori il primo personaggio con
un gesto maestoso e regale del braccio che scansa i drappi rossi del sipario.
Indossa una lunga camicia da notte grigia, porta un cilindro sul capo e un
bastone da passeggio nella mano destra; le dita sono cosparse di anelli. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Tossisce un poco come per farsi notare e fa qualche passo verso il
pubblico; quindi si sfila il cilindro in segno di saluto e dopo numerosi
inchini se lo risistema sul capo e torna diritto. Comincia dunque a passeggiare
lungo il palco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(con una nota di
rassegnazione)</i> : Sentitevi liberi di applaudirmi ancora, capisco bene che
vogliate ottimizzare il costo del biglietto pagato per vedere Noi, i nuovi animali
da circo, esibirci nelle più articolate rappresentazioni. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Si ferma sul lato destro del palco e chinandosi verso il pubblico parla
in modo confidenziale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> : Ci buttano sulla scena non appena la platea si riempie! Personalmente
non ho che avuto il tempo di scendere dal letto, agguantare cilindro e bastone
e venir catapultato qui, davanti a centinaia di facce ansiose di vederci all’opera.
Ebbene oggi miei cari signori, Aristone si ammutina. Non farò nulla<i>.</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">L’ultima frase è enfatizzata da un inchino e un ampio gesto della mano
sinistra che va a coprire tutta la sala; quando pero gli passa davanti al viso
si accorge degli anelli e comincia ad ispezionarli da vicino con ammirazione. Poi
ricordandosi di essere a tu per tu con il pubblico si rivolge di nuovo ad esso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(agitando le dita
inanellate)</i> : Immagino che qualcuno di voi voglia baciarli, ma ahimè
dopotutto un abisso ci divide. <i>(con molta
confidenza, quasi in un sussurro al pubblico)</i> Non avete idea di come si
vive li dietro! <i>(indicando il sipario)</i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">In quel momento il sipario si muove in modo confuso e si intravede una
figura che tenta di venir fuori con la stessa grazia e maestria di Aristone,
tuttavia si dimostra piuttosto goffa. Finalmente viene fuori ma un lembo di
sipario le resta poggiato sulla spalla e mentre si avvia verso il centro del
palco se lo trascina per qualche metro. Da sotto il sipario si intravedono
strane luci bianche.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Il secondo personaggio raggiunge il centro del palco, si tratta di una
ragazza vestita con una lunga gonna ed una graziosa camicetta blu. Il capo è
cinto da un fazzoletto che le tiene i capelli; indossa un paio di enormi
occhiali da sole che le danno un’aria un po’ ridicola.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> <i>(enfatizza molto le
parole)</i>: Salve. Salve. Salve. <i>(in diverse direzioni del pubblico, poi
verso il compagno si scena)</i>. Salve.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Aristone alla vista della ragazza si gira svogliatamente e in una posa
altezzosa alza il mento e tende mollemente la mano sinistra verso di lei.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(facendo tintinnare gli
anelli)</i> : Immagino tu voglia baciarli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> : Mmm Si, si.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Eriadne si avvicina alla mano tesa di Aristone e bacia i suoi anelli
senza sosta. Aristone dapprima orgoglioso di sé, poi si innervosisce e forse si
schifa anche e fa per scrollare via la mano e liberarla da Eriadne. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(rivolto al pubblico)</i>
: Vedete, la mia compagnia è uscita di scena dopo di me ed ha avuto il tempo di
vestirsi. Mentre io non ho potuto nemmeno indossare una sciarpa! <i>(batte a terra con il bastone per la rabbia)<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> <i>(sentendosi chiamata in
causa)</i> : No no, io sono sempre pronta. Sempre vestita. Dormo vestita nell’eventualità
che il palco e la tribuna si riempiano. <i>(sorriso,
fa un piccolo inchino con la gonna al pubblico)<o:p></o:p></i></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Poi cala il silenzio perché Aristone non parla più e si è messo a
contemplare gli anelli della mano destra, quella che regge il bastone. Eriadne
tira fuori da una tasca un pacchetto di sigarette e un accendino. Atteggiandosi
si accende una sigaretta e lancia occhiate a destra e manca con gli occhiali da
sole, risultando piuttosto ridicola. Da le spalle al pubblico e comincia a
camminare in modo sensuale verso il tavolo con il passo incrociato. Si siede su
una delle due sedie e fa il primo tiro di sigaretta. A quel punto Aristone sentendo
l’odore del fumo torna in sé e si volta sconcertato verso la compagna di scena.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(infuriato)</i> : Che
diavoleria è mai questa?! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Aristone raggiunge il tavolo e si siede nell’altra sedia libera, è la
quintessenza della compostezza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(distaccato, da del “voi”
alla ragazza)</i> : Fumate, dunque? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> <i>(sempre con aria
provocatoria, ma risulta comunque ridicola con quegli occhiali)</i> : Fumo solo
quando la situazione si fa intensa e sono alle strette.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(incuriosito)</i>: E
dite, quand’è che la situazione si fa intensa?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> <i>(fa un tiro, poi
risponde)</i> : La situazione si è fatta intensa proprio quando ho iniziato a
fumare. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Eriadne soddisfatta della sua risposta, certa di aver messo al muro
Aristone, spegne la sigaretta schiacciandola sul tavolo. Aristone perplesso
osserva la compagna atteggiarsi in quel modo, poi annoiato le porge la mano
destra libera dal bastone che è poggiato sul tavolo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(torna in tono
confidenziale)</i> : Immagino tu voglia baciarli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Eriadne si allunga sul tavolo e comincia a baciare gli anelli di
Aristone; lui questa volta non si sottrae e lei gli morde un dito.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> : Ahi! <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Aristone ritrae la mano immediatamente e agguanta il bastone. Poi in un
secondo scatto di rabbia balza in piedi. Eriadne si alza anch’essa spaventata.
I due, sorpresi dalla reazione dell’altro, si guardano intorno circospetti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> <i>(spaventata)</i> : Che
succede?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(circospetto)</i> :
Credo di essere stato morso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Eriadne lancia un gridolino di terrore, si porta le mani alla bocca e
si guarda intorno con ansia. Aristone impugna il bastone a due mani e comincia
a camminare all’indietro ma inciampa nella tunica e finisce col sedere a terra.
Si rialza subito, vergognoso dell’accaduto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> : Credo che faremmo meglio ad andarcene.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> <i>(con un gesto verso la
platea)</i> : E…e…il pubblico!? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> <i>(diffidente, con l’aria
di chi la sa lunga)</i> : Per quanto mi riguarda potrebbe essere stato uno di
loro a mordermi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Eriadne istintivamente si allontana di qualche passo dal pubblico e si
posiziona dietro il tavolo; guarda con occhi di terrore il pubblico. Poi
comincia un lieve lamento che, mentre parla si trasformerebbe in un pianto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ERIADNE</b> <i>(parlando del pubblico)</i>
: Io mi preparo sempre prima per <i>loro</i>,
<i>loro</i> si siedono per guardarci e non
sanno cosa succede lì dietro <i>(indica il
sipario, è in lacrime).</i> Io sono sempre pronta per <i>loro,</i> e <i>loro</i> ci mordono.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> : Suvvia, suvvia. Non meritano le nostre lacrime ne tantomeno
i miei anelli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Con fare altezzoso Aristone si inclina il cilindro sulla testa e
sospinge dolcemente Eriadne verso il sipario con il bastone, con leggeri
tocchetti sulla schiena. Si sente quindi un rullare di tamburi ritmico, tipico
delle esecuzioni di condannati a morte ed Eriadne comincia a marciare, credendo
forse di essere una processata. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>ARISTONE</b> : March! Avanti!<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Eriadne singhiozzando ancora un poco, sparisce dietro il sipario e, con
lei, Aristone.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><b>FINE</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-71603186717131533702013-06-10T09:58:00.001-07:002013-06-10T09:58:44.690-07:00cena di matrimonio<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Dapprima sorrisi e risate smorzate fra i
denti, le labbra, nel vedere i frutti della nuova scintillante epoca e quelli
appassiti delle precedenti - grigie ma saporite - incrociarsi senza casualità
fra i tavoli apparecchiati. Feci finta di mangiare ed immaginai un critico
resoconto della cena; fui attento ad ogni cosa, non tralasciai nessun
dettaglio, dallo Chardonnay da 13,5 gradi che si abbinava magnificamente alla
macedonia di gamberetti, all'orrendo accostamento fragole-salmone affumicato.
Più tardi mangiando la macedonia - quella vera, ma sapeva comunque di pesce -
tentai di immaginarmi quale negro sottopagato in cucina avesse tagliato quei
pezzi di frutta gommosa proveniente da chissà quale coltivazione intensiva nel
sud America e spacciati per frutta fresca in una ciotola di ceramica. Qualcuno
mi tira il colletto. Il trenino mi passa alle spalle. I trenini sono tristi e
imbarazzanti per i primi della fila, specie dopo i primi due minuti di euforia
del momento. Mi chiedo sempre se sia vera felicità quella che appare nei volti
di queste occasioni, o e' imposizione sociale al pari delle strette di mano, il
prego ad una donna davanti una porta lasciandola passare o l'annuire di fronte
a persone che ci vengono presentate come lontani parenti che puntualmente si
ricordano di noi quando eravamo piccoli. "Non provo nulla per questi
estranei, mi dispiace" mi piacerebbe dire una volta. Ma le convenzioni
sociali hanno radici profonde anche in me purtroppo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Seconda macedonia, gymkana fra gli
instancabili danzatori, loro se ne accorgeranno solo fra una ventina di minuti
[della macedonia]. Vorrei versare lo Chardonnay che resta nel mio calice nella
ciotola con la frutta, ma l'idea di guardarmi circospetto mi da fastidio. Al
diavolo lo faccio. E senza guardarmi attorno. Probabilmente una ragazza sulla
destra vestita di blu mi ha visto ma me ne frego, assaggio. Pausa degustazione.
Ottimo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">E fra Shiraz e Chardonnay si perdono gli
ultimi sprazzi di lucidità poetica di questa serata. Resta il fatto che Le
spose sono bellissime, indipendentemente da chi siano in volto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<br />
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-27543887435265593532013-05-06T08:39:00.001-07:002013-05-06T08:39:41.598-07:00Di tanto in tanto fingere<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Di tanto in tanto fingere di morire, lasciarsi vestire e adagiare sul velluto perla e da li scrutare i volti rigati da lacrime come rubinetti che perdono dalle maniglie troppo strette, gocciolanti nelle notti surrealmente silenziose; finita la cerimonia, alzarsi e tornare ai propri affari. <sgomento generale></span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Di tanto in tanto fingere di nascere, vedere tutto con il primo stupore e meravigliarsi ancora del cielo, del vento, dei sorrisi o dei ritardi degli autobus; almeno per un giorno meravigliarsi ancora di tutte le cose che di solito non degniamo neppure d'un sopracciglio alzato, cose tipo la vita o la salute quando c'è. </span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Di tanto in tanto fingere, e vedere l'illusione prendere forma nei volti con pericolose inclinazioni di labbra ed occhi spalancati, denti e gengive scoperte nella più sincera espressione della soddisfazione; confessare la realtà dopo, e veder mutare quel bel teatrino facciale altrettanto repentinamente.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Di tanto in tanto fingersi ciechi, e barcollare per le vie di questo mondo annusando, toccando e acuendo l'udito ad ogni scricchiolio; toccare il culo alle belle ragazze in tram con la scusa del "cercavo la maniglia" o poter finalmente camminare col bastone anni 20 di tuo nonno con una testa di negro scolpita nell'argento sulla sommità, senza rischiare di essere razzista, al diavolo, sei cieco!</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Di tanto in tanto fingersi una panchina, per ascoltare i monologhi pseudo-teatrali degli avventori del mondo che verranno a sedersi durante le brevi pause del loro folle vorticare nelle città, e stupirsi di quante storie non conosciamo e di quanti volti giudichiamo da regali distanze e di quanti pregiudizi ancora ci frenano.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Di tanto in tanto esser sinceri, per aver ben impresso in mente quanto finga l'uomo.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">estratto - Marcello D'Onofrio</span><br />
<br />
<br />
<br />Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-41690391659534882262013-03-18T12:52:00.000-07:002013-03-18T12:52:30.722-07:00Insoliti Incontri<br />
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Erano
le ventidue circa e mi trovavo a Trastevere. Fra le luci fioche della stazione dei treni vidi partire l’ultima corsa dell’autobus
n.3, l’unico contatto su ruote gommate fra la Roma trasteverina e la zona dove
avevo casa. Lo vidi partire, e provai rabbia. Più tardi avevo raggiunto Roma
termini con un treno atteso fin troppo alla stazione di Trastevere, in
compagnia di un vispo signore indiano di mezza età. Mi si era avvicinato mentre,
mosso da non so quale speranza, cercavo conferma sul tabellone degli autobus
che il n.3 effettuasse l’ultima corsa proprio alle ventidue. Informai di questa
notizia l’indiano appunto, il quale anziché andarsene e ringraziare per avergli
risposto, mi disse: “E ora come torni a casa?” <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Avrei
voluto rispondere qualcosa del tipo “fatti i fatti tuoi”.
Risposi invece che avrei preso il treno, e da quel momento non riuscii più a
togliermelo di torno; d'altronde non mi era di impiccio, anzi, per un po’
alleviò il mio fastidio per aver perso l'ultimo autobus. Mi parlò della sua attività in india di commerciante di
camicie, di come il lavoro era andato male ed era venuto in Italia dove si
occupava di qualcosa di imprecisato che aveva a che fare con gli orologi. Non
chiesi i dettagli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Quando
parlava, principalmente inglese, mi toccava spesso per enfatizzare quello che
diceva, e si avvicinava fin troppo con il suo volto al mio, una cosa che odio.
Poi ci teneva a sottolineare alla fine di ogni frase, quanto l’India fosse
valida economicamente, quanto i bambini indiani fossero ben istruiti e di
quanto funzioni bene l’università in India. Mi venne in mente la mia classica
domanda “che mette al muro”: <<i>perché se
l’India funziona così bene sei venuto qui a rubare orologi?></i></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Ma generalmente
non mi piace umiliare le persone ne metterle in difficoltà, così evitai. Scese
alla stazione di Tuscolana lasciandomi nelle orecchie l’eco della sua voce
cantilenante che mi ricordava Peter Sellers in Hollywood Party, ed un lieve appiccicaticcio
sull’ultimo punto dove mi aveva toccato per salutarmi, dicendomi “God Bless
you”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Marcello D'Onofrio - estratto - </span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-8238205076782966772013-02-11T12:56:00.002-08:002013-02-12T02:17:35.571-08:00sfogoreale<br />
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>diazepam</b> a gocce calma il mio ego e
azzittisce con potenza inusuale, no freni inibitori – mai avuti – no libido;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>fanculo</b> tutti parole vuote e altrettanti
sguardi inutile specificare artefici e artefatti;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>cronistorie patetiche</b> si conosce il finale
incidenti di percorso noti e variazioni di percorso non determinanti;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>labbra che mordono</b>, sangue e pianto<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>labbra che baciano</b>, dolcezza e desiderio<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">ami luccicanti da pesca – le stesse - ;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>rosari & cera</b> l’odore dei fregi antichi
nelle chiese antiche quando il corpo contava meno e l’anima sussurrava libertà
a voce alta;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>la pioggia da solo</b> a spasso coll’Angelo a
scriver versi città di marmo lucida e liquida anche per senzatetto e per i miei
capelli;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>mal di testa di notte</b> e vomito corsa al p.s.
bile verde sull’asciugamano e ago nella natica destra dice basta, 8 anni;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>sesso di notte</b>, sempre di notte col favore
del buio il tatto affina percezioni di pelle da cimitero, ascensore o sedili
posteriori;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="font-family: "Courier New"; mso-ansi-language: EN-US;"><b>Otis
Redding senza fine</b> I’ve been looving you too long per farmene una ragione;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>lacrime sul cuscino</b> se non riuscivo a
fottermi la ragione o lei non lo faceva e umido di guancia con la sveglia e
ancora morsi sulla federa;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>risata metropolitana</b> di disagio euforia
sporadica si girano incuriosite le pedine della scacchiera;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>odore di cuoio e pelle</b> nelle narici droga
lecita e roba per scrivere e dimenticare quello che si vive, pensavo di
costruire realtà migliori;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>sangue dal naso</b> e non si fermava, schiaffi e
cotone emostatico lui piccolo con meno paura di te, violenza fuori luogo e poi
il mio turno, ma ero preparato e il salasso era silenzioso;<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><b>disagio</b>, come non provarne guardandosi in
giro? e tormento.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><br /></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Marcello D'Onofrio</span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; mso-line-height-alt: 1.5pt; text-align: justify;">
<br /></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-35238886264581976712013-01-14T12:52:00.000-08:002013-01-14T12:52:13.189-08:00Il bivio <br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">[...] Immediatamente fuori la
porta della cabina telefonica c'erano due strade, in quella di sinistra
passeggiavano con noncuranza conigli - uno di loro si levò il cilindro per
salutarmi - l'altra invece, in salita, era pavimentata di mattoni rossi fra le
cui scanalature colavano rigagnoli di una strana gelatina blu, inoltre emanava
un forte sentore di inchiostro. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Mi
piaceva l’odore ma il mio corpo si era già piegato in un
inchino riverente per rispondere al saluto del coniglio. Era un bellissimo
coniglio bianco, pelo morbido e liscio, cilindro lucido, bastone da passeggio
in ebano e ci scommetto che nel taschino del panciotto portava un orologio
luccicante. Inutile chiedersi quale fosse stata la mia ultima lettura. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Mi
fece cenno di raggiungerlo, ma gli chiesi di pazientare un poco, volevo
assolutamente scoprire di cosa si trattava quella gelatina blu che nel
frattempo era colata quasi fino ai miei piedi nonostante la pendenza in salita
della strada. Mi inginocchiai e infilai indice e medio fra il mattonato e
raccolsi un po’ di quella gelatina. Era
fredda e scivolava via dalle dita senza lasciarle bagnate, ma solo fredde e
pallide; la portai alla bocca, non c’era bisogno di masticare e ingoiai quasi subito.
Aveva comunque un sapore che avrei definito a metà fra l’inchiostro e la crema
di more, mi si intorpidì un poco la lingua e, cacciandola fuori in tutta la sua
lunghezza, mi accorsi che si era fatta anche quella appena bianca. Anemica. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Nel
frattempo si erano voltati a guardarmi tutti i personaggi di quel posto, non me
ne curai più di tanto e soddisfatto presi la via di sinistra. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Il
coniglio si era spazientito per il mio contrattempo ma questo mi giovò il fatto
di confermare che effettivamente nel taschino del panciotto aveva un orologio,
perché adesso controllava con fare nervoso lo scorrere dei secondi nel piccolo
e lucente segnatempo.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">“Ad
essere gentili ci si rimette sempre! In ogni caso!” <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Mi
disse appena lo raggiunsi. <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">“Mi
sc…..”<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"> Tentai di rispondere ma mi accorsi solo allora
di un fatto strano. La lingua si era allungata a dismisura nella bocca ed
occupava quasi tutto lo spazio non riuscendo ad articolare nessuna parola. Mi
sforzai a parlare ma il risultato fu una sorta di piccola esplosione di bava,
una pernacchia e la lingua che si srotolava fuori dalle labbra per circa sei o sette centimetri oltre il consentito.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">“Ah!
E ad essere troppo curiosi ci si rimette sempre!” <o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Fu
il commento del coniglio alla mia lingua. [...]</span><span style="font-family: Tahoma, sans-serif; font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio -estratto-</span></span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-85960618700186409912012-11-19T10:43:00.000-08:002012-11-19T10:43:06.081-08:00Saggio di vita<br />
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">[...] L’uomo
non ricorda, o meglio, ricorda ma incappa negli stessi errori. Mi viene da
pensare alla Russia, nessuno ha mai conquistato la Russia. I romani avevano
sapientemente arrestato la loro mossa di conquista - in quel lontano e sbiadito
anno 116 d.C. - all'est Europa evitando di addentrarsi “al di là” degli Urali
ed accontentandosi di ciò che fino a quel momento avevano ottenuto. Napoleone,
il Re Imperatore, genio precoce della tattica bellica, in un moto d’eccessivo
orgoglio si era lanciato alla volta del freddo paese ritrovandosi con la neve
alla gola. Ed infine quella vecchia canaglia di Adolf Hitler non contento della
sua stessa follia decise di mandare a morire migliaia e migliaia di ingenui
soldati in quell'inferno ghiacciato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Dunque
l’uomo ricorda, ed anche bene, piuttosto <i>non</i>
impara e questo accade in guerra, in pace, in vita ed in amore. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Personalmente
mi considero l’ennesimo sciocco “conquistadores”, perché sono come chi crede
che sarebbe bastato baciarsi e guardarsi negli occhi facendo parlare le anime
per noi, pensavo che sarebbe bastato provare quello spasimo di pianto che poi
ho scoperto fosse amore, ubriacandomi del suo profumo; pensavo sarebbe bastato
fare l’amore: un concetto deviato in modo malato verso il sesso. A dirla tutta
la verità è che non basta niente. Niente di niente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Dirlo
ora, scriverlo e renderlo noto ha praticamente la stessa utilità dell’andare da
Hitler in tarda mattinata il 21 giugno 1941 e dirgli di non tentare l’invasione
dell’URSS l’indomani perché ci sarebbe stato maltempo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Cosa
risponderebbe?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">“NEIN!”
. <br />
Un innamorato risponderebbe invece convinto:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">“La mia storia è diversa.”</span><span style="font-family: Constantia, serif;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Tutto
sta nel vivere l’amore, forse.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
</div>
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Vivere
l’amore è una fatica pazzesca che, sporadicamente, ripaga ma il più delle volte
corrisponde solo ad un gran movimentare di carichi pesanti e pendenti. [...]</span></div>
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">frammento da - "lungo la strada del desiderio"</span></div>
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin-bottom: 0.0001pt;">
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio</span></div>
<br />
<br />
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-60467048909513820802012-11-12T11:14:00.001-08:002012-11-12T11:14:23.483-08:00Amore inutile<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Ho amato la febbricitante attesa per un bacio,</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">una carezza od uno sguardo,</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">mi sono nutrito del profumo della pelle</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">ed ubriacato del sapore dei secondi</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">che colavano dolci come miele </span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">dalle labbra, dalle palpebre.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Ne il sole, ne il vento o i passi</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">frenetici della gente scandivano il nostro tempo</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">troppo lontani e sterili per noi,</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">troppo poco attenti ai sussurri stranieri</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">che evocavano l'immagine di un bacio ingenuo.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Stringe e tira adesso dalle braccia, l'anima</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">che si dimena e lotta nella foga</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">privata del vestimento leggero dell'amore.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Nuda, ora lacrima pioggia amara e inconsistente</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">ed urla il furto al vento:</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">si stringe negli stracci della pelle</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">fatta cuoio, ignorato il suo lamento</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">volge gli occhi al cielo, implorante </span><span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">la tregua.</span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">Vuotata, esausta, atterrita e nascosta</span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">nei momenti dei ricordi della mente,</span><br />
<span style="font-family: 'Courier New', Courier, monospace;">i più dolci basteranno a consolarla.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">O forse no.</span><br />
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;"><br /></span>
<span style="font-family: Courier New, Courier, monospace;">Marcello D'Onofrio </span><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-56802934576813823222012-09-17T06:09:00.002-07:002012-09-17T06:11:29.936-07:00Gelosia di un'emozione<br />
<div class="MsoNormalCxSpFirst" style="margin: 1em 0px 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><<La
notte, i passi, i capelli incollati, la strada, i lampioni e la loro luce fioca
nella foschia. Tutto unito nel gioco effimero dell'"attimo", dove
tutto è possibile, dove il vento fumerà la sigarette tenute fra dita poco
accorte, e gli occhi indugeranno oltre la stazione.<o:p></o:p></span></div>
<span style="font-family: "Courier New";">E
mi unisco a loro, anime della notte, nell’eterno vagabondare in questo mondo,
fra questi visi nemici e bisognosi che incoscienti implorano pietà. E’ loro il
mondo, nelle loro mani sporche ed incallite, nelle unghia nere e nei loro
pensieri scostanti, il mondo è nella loro sconfitta che si riflette, al fianco
della luna, nell’acqua grigia dell’ansa cittadina del fiume. </span><br />
<span style="font-family: "Courier New";"></span><br />
<span style="font-family: "Courier New";">E quei notevoli
signori, vestiti di borghesia che passeggiano nei viali alberati, che ne sanno
loro di questa poesia?<o:p></o:p></span><br />
<br />
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin: 1em 0px 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Che
ne sanno dello stridio del vagone sulla rotaia arrugginita, che rompe la notte
con la cruenza d’una lama? Hanno forse veduto i gabbiani che stendono le ali
bianche sul velo nero della notte sorvolando i ponti? Hanno goduto dell’odore
acre della pioggia, e dell’umido sull’asfalto che riposa nelle ore di quiete?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin: 1em 0px 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";">Hanno
forse loro assistito al bacio del sole che ogni mattino rinnova al mondo
nell’alba, cogliendo col rosa e il bianco tenue, il contrasto delle statue e
dei marmi dormienti sulle balaustre?</span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin: 1em 0px 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Forse, forse non è adatto al mondo quell'invisibile sprazzo d'emozione che vive nell'anfratto desolato dell'anima, fra le pareti coperte d'arazzi lacerati e sbiaditi, dove il rumore è soffocato e la luce soffusa. Forse va tenuto celato, forse va privato al mondo spietato il potersi affacciare tremanti e cauti fra le tavole di legno antico, a scrutare quella bellezza unica, eppure incapaci di capirla.>></span></span></div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin: 1em 0px 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin: 1em 0px 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
Marcello D'Onofrio</div>
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">
</span><br />
<div class="MsoNormalCxSpMiddle" style="margin: 1em 0px 0pt; mso-add-space: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New";"><o:p> </o:p></span></div>
Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-5424801723997212812012-07-30T11:08:00.000-07:002012-07-30T11:14:33.241-07:00Padroni di noi stessi?<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Sono davvero padrone di me stesso?</span><br />
<span style="font-family: Courier New;">La domanda mi aveva assillato quotidianamente in passato, ed ora che la mia vita romana godeva di una certa libertà, mi sentivo ancora più legato da invisibili filamenti che mi trattenevano. Non mi facevano sentire padrone di me. Di mercoledì mi trovavo su un autobus, ed osservavo attentamente i movimenti di una anziana signora decisamente incerta sul da farsi, mentre il mezzo si apprestava ad accostarsi al marciapiede per la fermata. Diversi studendi entrarono, la signora ancora incerta, tentennava sulla soglia. Io continuavo ad osservarla, ero così curioso sull'esito di quello strano momento che stava vivendo la donna, quando quella mi rivolse la parola con la domanda più assurda che mi era stata fatta fino a quel momento: "Devo salire o devo scendere?"</span><br />
<span style="font-family: Courier New;">La mia mente mi stupì per la prontezza e per la lucidità con la quale rispose, nonstante la domanda fosse fuorviante; risposi quindi con calma: "Dal momento che sull'autobus ci è già, suppongo che lei debba scendere". La signora prese per buona la mia risposta e scese dall'autobus, sempre animata da quella spaesatezza che la conraddistingueva. Spero di non aver fatto troppo danno a consigliarle di scendere a quella fermata, ma daltronde, più in su di come era, non poteva salire ( su un altro immaginario autobus).</span><br />
<span style="font-family: Courier New;">In questo frangente la mia mente e la sua capacità di reazione era stata eccessiva, calma e ponderata, oltre le mie aspettative. Si comportò diversamente invece di venerdì, sullo stesso autobus, quando ero intento ad osservare la forma della testa calva di un uomo sulla trentina, di spalle. Aveva un cranio decisamente fuori dal comune, bozzuto ai lati e leggermente a punta sulla sommità, con la tipica piega di pelle che si forma appena sopra il collo, sotto la nuca. Dovevo toccarlo. Era un istinto che si impadroniva di me, e non potevo farne a meno; sentivo il bisogno diffondersi nel palmo della mano, e gia sul polpastrello pregustavo il contatto molle e un po' ispido per via dei capelli che stavano crescendo sulla cute. Dunque lo toccai: il mio corpo cedette di schianto alla tentazione di quella folle idea. Ed ancora una volta rimasi stupido dallo scarso controllo che avevo di me stesso. Seguì un lungo sguardo, faccia a faccia con il pelato, ma sapevo che a sconvolgermi non era tanto dover motivare il mio tocco, ma piuttosto quella sensazione di impotenza ed inquietudine che provavo nei confronti di me stesso. </span><br />
<span style="font-family: Courier New;">"Non ci siamo, ci deve essere un modo per avere autorità su me stesso" Pensai....o forse lo dissi?!?</span>Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-69167379991175420302012-04-16T08:29:00.000-07:002012-04-16T08:29:05.839-07:00Creo ergo sum<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Sono solito addormentarmi sdraiato di schiena ultimamente (quantifico il mio "ultimamente" come "da meno di un mese"). Consiglio vivamente questo metodo di coricarsi, ai dormitori "di pancia": anche io prima ero uno di voi, ma da quando ho scoperto questo innovativo modo di prendere sonno, non mi sento di abbandonarlo! Si impiega forse un po di piu ad addormentarsi, questo è vero, ma quel tempo che trascorre da quando ci si sdraia, a quando si cade nel morbido abbraccio della notte, lo considero assolutamente prezioso! Per me è come un resoconto personale della giornata.</span><br />
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Un momento per pensare, senza altre preoccupazioni od impegni, un tempo adibito esclusivamente all'introspezione. Fanstastico! Penso alle cose che ho detto durante la giornata, le cose che avrei voluto dire, le cose che ho fatto e che avrei voluto fare; faccio un bilancio per vedere se le dodici ore precedenti sono state in positivo o in negativo. Ma soprattutto mi chiedo "cosa ho creato oggi?"</span><br />
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">E' una domanda che mi affligge, sono tormentato dalla staticità, dal non fare nulla, dal vedere le mie capacità abbattute o limitate.....devo creare, qualunque sfumatura o significato possa assumere il verbo <em>creare.</em></span><br />
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">In conseguenza a questo problema che mi pongo, mi chiedo anche se sto facendo qualcosa per essere ricordato. Un'altra cosa che temo è l'essere dimenticato. Cosa c'e di piu bello del sapere che qualcuno si ricorda di te per le cose che hai <em>creato</em>, anche quando sei lontano, sei altrove, o sei deceduto. Ebbene penso molto spesso anche alla morte, ed a come potrei venire ricordato. Mi farebbe tremendamente piacere che le persone a me vicine e lontane si ricordassero di me per tutto quello che ho scritto, e tutto quello che con la scrittura avrei voluto comunicare. Mi farebbe piacere che il ricordo di me sia vivo attraverso i miei versi di poesia, i miei racconti, le mie frasi; sapere che c'e qualcuno che si adopera a cercare di capire perché ho scelto determinate parole in una poesia piuttosto che altre, come ho descritto quella sensazione in un mio racconto, come il mio tormento sia fluito inevitabilmente nei mie scritti. Creiamo dunque, non restiamo fermi, lasciamo di noi il più bel ricordo, calchiamo la nostra impronta sul pianeta quanto più profondamente possibile.</span>Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-300376035706286778.post-82593445467419457172012-04-02T03:24:00.001-07:002012-04-02T04:00:29.022-07:00L'Italica dolce terra. O Toscana, sei poesia."<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">E come da svariate sere a questa parte mi ritrovo solo con me stesso, con la mia sensibilità ed il mio folle pensare, davanti ad un bicchiere di sanguigno Chianti. Il suo aroma che gioca con la mia lingua</span>.<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Il grammofono scandisce nette e delicate le note della Gnossienne n.1 di Eric Satie, mi lascio cullare da quella feminea danza in un magica atmosfera; chiudo gli occhi ed assaporo il contatto della mia mano con la penna, torno a poggiarla sul foglio ruvido. L'orologio di abete rosso ed i suoi rintocchi contano il tempo nel mio piccolo mondo, e l'ottone rilucente del pendolo ipnotizza i miei movimenti. </span><br />
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Intingo ancora la punta metallica della mia stilografica nella boccetta di inchiostro, <em>torna a tuffarsi il serpente nel lago nero,</em> questa è l'immagine che nella mia mente si crea ogni qual volta attingo al colore.</span><br />
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Se potessi, dilaterei il tempo di questo momento fino ad sconfinare in una condizione dove il tempo non esiste più, esisterei solo io, la mia poesia che si specchia nel rubino del cristallo colmo di vino, le parole ed il loro abbraccio con la musica di Satie, la notte ed il mio passivo protendermi ad essa. Come una cometa errante fra i miliardi di stelle.</span><br />
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Eppure so bene che questo pensiero che mi tormenta mi porterebbe ad odiare le mie sere di poesia, musica e solitudine, perché sarebbero così durature da arrecarmi noia ed insoddisfazione. Il mio appagamento è dunque limitato a qualche ora, durante le quali mi concedo di perdermi fra i meandri dei miei scritti, fra il colore del vino, fra le note, immerso nell'arte. Ed il piacere è ancora maggiore quando se ne conoscono i limiti. </span><br />
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Ecco, i rintocchi che segnano la mezzanotte mi chiamano, stendono il velo sulla mia dolce notte, e mi chiedo: puo mai essere più dolce di così una notte? Le stelle che si riflettono sulla strada argentata dalla pioggia serale, i lampioni di luce gialla che illuminano fiocamente le vie, gli alti cipressi delle colline senesi, che neri, si stagliano contro il blu del firmamento. Può una notte essere più dolce? Ebbene, la presenza di una donna, ed il contemplare la sua muliebre essenza, renderebbe questa notte cento volte cento più dolce ed unica."</span><br />
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<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Frammento da - "Lungo la strada del desiderio"</span>Marcellohttp://www.blogger.com/profile/18201830687816971932noreply@blogger.com0